Diritti e doveri verso se stessi: l’assertività

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Ho trovato questi due link sull’assertività davvero interessanti, correlati di video e approfondimenti bibliografici, che vi consiglio vivamente di leggere.

https://www.stateofmind.it/tag/assertivita/

https://www.stateofmind.it/2018/03/assertivita-contesti-autostima/

L’assertività è, secondo il mio parere, un tema ancora sottostimato nonostante la sua importanza e il fatto che la sua assenza provochi un insieme di problemi sulla personalità piuttosto invalidanti. Il termine poco conosciuto (ed usato!) mette in luce due aspetti correlati all’Io che possono sembrare inizialmente quasi opposti: diritti e doveri verso sè stessi. Molto spesso il primo aspetto è quello che richiama maggiormente all’assertività, intesa come il bisogno di rispettare e poi esprimere le proprie emozioni ed opinioni. Chiaramente ancor prima di esternarle, occorre riconoscerle…

A me piace considerare l’assertività come il diritto di esistere e di essere sè stessi, pur e sempre in rispetto dell’altro. Mi piace pensare che implica il diritto di non rendere conto a nessuno della propria vita, che non è assolutamente un concetto individualista ma totalmente basato sulla responsabilità. Credo che per deformazione culturale non siamo abituati a parlare in modo chiaro e diretto, abbiamo timore di essere giudicati, non approvati o di ferire. Per questo hanno inventato le menzogne, i luoghi comuni, il parlare di altri, di niente.. Avete mai la sensazione che quando qualcuno vi parla non vi arriva chi sia davvero, cosa intenda, quale sia la sua essenza, che non dica mai niente realmente di profondo e di sè? Questo modo di pensare a cui ci siamo abituati nel tempo, rende la nostra comunicazione spesso poco autentica e i nostri comportamenti passivi e in funzione di come si muovono gli altri. Fa perdere di spontaneità come si afferma anche negli articoli e rende la comunicazione e poi la relazione, poco stimolante e sincera. Ed è questo che sovente porta inevitabilmente a creare ambiguità, ad un accumulo di non detti e di non detti al momento giusto. L’escalation , l’unica modalità in cui diviene possibile invece affermare sè stessi, resta l’aggressività, perchè la rabbia è l’unica emozione proattiva in grado di farci esternare un disagio. A quel punto è tardi, le persone vengono ferite, deluse, l’obiettivo iniziale che ci aveva impedito di essere assertivi, non solo non è stato raggiunto, anzi è fallito nel modo peggiore che si temeva. L’assertività è perciò la scoperta che se esprimiamo subito ciò che sentiamo in modo calmo, noi e i nostri rapporti ne beneficiano notevolmente.

Assieme a questo sacrosanto diritto esiste anche un dovere verso la propria Persona. Chi manca di assertività non solo manca di autostima, ma anche di disciplina interiore. Tutti noi sappiamo quanto sia importante il nostro linguaggio interiore ed i messaggi che ci inviamo hanno un potere sulla nostra salute fisica e mentale davvero forte. Non sapere quindi dire no, ma anche dirsi “no” è perciò un problema profondo, perchè attenta agli obiettivi che vogliamo ottenere, ci rende incapaci di avere una direzionalità e di saperla mantenere, ci fa indugiare in abitudini compulsive e dannose, ci schiavizza in una zona confort e di pigrizia, da cui dipendono tanti nostri disturbi. Disciplinarsi non implica solo darsi degli “ordini” ma anche la soddisfazione di essere riusciti in qualcosa e di conseguenza aumenta la nostra autostima. Esiste una relazione stretta tra autostima- volontà – assertività, sono tre aspetti legati, quasi intrecciati, per cui se traballa uno, finisce che cadono anche gli altri, se ne manca uno, sono molto deboli gli altri e crollano al primo imprevisto.

Forse non è un caso che su questa tema, più che parlarne si fanno dei training comportamentali che partono proprio dall’ascolto dei nostri bisogni e dal loro rispetto. E’ un allenamento conoscersi e trovare il modo di esprimerlo, un allenamento sottovalutato, controverso, difficile, ma che alla fine regala un immenso dono: sè stessi!

Un no pronunciato con convinzione è molto migliore di un sì pronunciato unicamente per compiacere o, ancora peggio, per evitare problemi.”  (M.Gandhi)

Rebecca Montagnino

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