PAESE CHE VAI ….CONVINZIONI CHE TROVI

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E’ chiaro che il pensiero dà fastidio, 

                                        anche se chi pensa

                                         è muto come un pesce

                                          anzi un pesce

                                         e come un pesce è difficile da bloccare

                                         perchè protegge il mare

                                         com’è profondo il mare”  (Lucio Dalla, Com’è profondo il mare)

E’ abbastanza risaputo ormai che ogni paese porta certe convinzioni culturali. Non vuol dire che tali convinzioni siano sempre sbagliate, quanto che influenzano molto la nostra vita.  Spesso la loro origine è assai remota, ciò nonostante  persistono  nell’inconscio collettivo condizionando comportamenti e modi di vedere le cose.

Siamo portati come sempre a pensare che ciò che riteniamo giusto sia giusto in generale, sarebbe invece forse più funzionale fermarsi a riflettere ogni tanto su quello che noi consideriamo dogmi e seguiamo come tali, che possono essere invece dogmi appartenenti unicamente al paese in cui siamo cresciuti e al momento storico che viviamo.

Come ci sono convinzioni individuali ci sono così convinzioni collettive, mentre le prime appartengono alla storia personale, le altre ce le ritroviamo come frutto dell’esperienza del luogo in cui siamo nati e cresciuti; ogni paese a seconda della sua storia ha pertanto creato un insieme di credenze che cambiano a seconda del bagaglio culturale di appartenenza e che a loro volta lo modellano.

Ho quindi tentato  di estrapolare alcune convinzioni piuttosto comuni nella cultura italiana:

1) lascia stare chi te lo fa fare…non è solo un famoso sketch di Proietti, anzi è probabile il contrario…non è nemmeno un ricordo del nobile pessimismo cosmico leopardiano, ma  è  un modo assai accomodante che  ci permette di soggiornare nella zona confort a oltranza. E’ risaputo e anche testimoniato molto bene dal cinema comico italiano  che l’abitante del nostro paese è piuttosto soggetto a sensi di vittimismo e lamentele cosmiche.

2) è tutto difficile e non vado da nessuna parte se non ho la spintarella..ottimo movente per restare seduti in attesa che arrivi la manna dal cielo. Quello che è difficile poi non è detto che sia sempre impossibile…

3) i figli vanno accuditi finchè lo chiedono, la famiglia è tutto..quindi se non sbolognano da soli, hanno l’albergo assicurato a vita. La famiglia poi non è un luogo da salvaguardare della lega ambiente, ma una luogo di condivisione relazionale che magari andrebbe curato. In nome della famiglia, è rimasto l’ultimo grido di battaglia in mancanza di altri valori…e quando qualcosa viene elogiato, ambito ma non messo in discussione, è pericoloso. La cronaca nera  lo mostra chiaramente.

4) ad una certa età bisogna sistemarsi..ovvero laurearsi, trovare lavoro a contratto a tempo indeterminato, sposarsi, avere un mutuo e fare figli..e il tutto doverosamente in ordine…come se gli obiettivi avessero una scadenza sociale più che personale e la felicità fosse solo un percorso a step..

5) tirare avanti equivale a vivere..non è contemplato che la vita è anche godimento e felicità…quel “tirare avanti” è spesso il primo passo di un pensiero depressivo ( o di entrata nella tomba), ricorda un pacco pesante da trascinare…

6) la responsabilità non è mai la mia… ma è degli altri, dello stato, dei miei genitori, di quello che mi è venuto addosso, dei professori, del tempo..e già che ci siamo di Saturno che sosta nel mio segno..

7) essere furbi è meglio che essere intelligenti..a che serve l’intelligenza se non ti fa passare avanti in una fila? Costatazione che porta la fuga dei cervelli all’estero infatti…

8) bisogna sempre salvare le apparenze...sono fondamentali, poi se il resto è pessimo fa niente. Ciò che conta è mostrare sempre un bel quadruccio all’esterno.

9) conta più cosa pensano gli altri di come mi sento realmente io,…se il giudizio altrui ha il sommo potere, quindi vivo la vita che gli altri vogliono da me. Perchè lamentarsene allora?

10) la sicurezza è più importante della libertà...questo spiega perche l’unità in Italia abbia tardato tanto ad arrivare e tuttora  ci sia così poco interesse da spingere le persone ad occuparsi della politica del loro paese.

Se ne trovate altre..cosa probabile…aggiungetene pure..è un modo per iniziare se non a cambiarle a metterle in discussione…

Grazie

Rebecca Montagnino

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2 risposte

  1. Llinu ha detto:

    “Finchè c’è la salute c’è tutto”. Spesso adottata impropriamente. Ciò vuol dire che una persona costretta a convivere tutta la vita con un qualsiasi male, anche lieve, non avrà mai le stesse possibilità di essere felice o avere tutto dalla vita”

    “Se non te lo dice mamma, chi te lo dice?”. La licenza della quale si appropriano i genitori per poter interferire costantemente sulla vita dei proprio figli. Loro possono, un amico no.

  2. www.fabtravel.it ha detto:

    È giusto di quando in quando mett rivisitare i dogmi mettendoli in discussione. L’importante è evitare l’errore di partire dal presupposto che in quanto dogmi sono errati. Se cvanno avanti da millenni è molto probabile che in passato si sia già provato a fare diversamente e visti i risultati abbia prevalso il vecchio dogma (un esempio i figli dei fiori nudisti degli anni 70). Il miglior modo di bloccare lo sviluppo di una società è quello di buttare via l’esperienza delle generazioni e ricominciare ogni volta da zero (http://democrazia.myblog.it/come-bloccare-lo-sviluppo-di-una-societa/).

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