LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO

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Secondo voi potrebbe ancora salvare il mondo la bellezza? Per secoli lo ha fatto attraverso l’Arte, coltivando la cultura come fonte di miglioramento della civiltà, ha edificato ed elevato lo spirito dell’uomo. La ricerca del bello ha rappresentato l’anelito di trovare il suo “meglio” e pertanto è stata una spinta alla crescita e alla preservazione della specie.

La bellezza è anche un bisogno, un unguento per l’anima non solo per chi la crea, ma anche per chi la contempla, migliora l’umore, la salute, rasserena e mette in uno stato di grazia che ingentilisce chi l’assorbe. Per chi ne è già sensibile, ma anche per chi, educandosi alla sua percezione, lo diviene. https://www.repubblica.it/salute/ricerca/2017/08/30/news/questo_quadro_mi_fa_bene_al_cuore-174201239/

In questo mondo, dove attraversiamo un secolo storico buio, dove la rabbia e la violenza sembrano essere le uniche emozioni sopravvissute ed agite, la cultura stessa sembra affievolirsi di spessore e di interesse, quando sarebbe proprio nella sua fruizione che lo stato interiore e quindi quello collettivo cambierebbe forse rotta; le emozioni si riscoprirebbero avere una gamma assai più vasta e anche assai più…nobile.

Questo i Greci lo sperimentavano nell’antichità, rendendo l’arte e la cultura. una forma di cura e di unione della comunità. E a loro dobbiamo molto del nostro concetto di Civiltà https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/06/01/news/la_cultura_ci_cura_e_lo_dice_anche_l_oms_-9505940/

LA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO. A volte mi chiedo perchè sono così bramosamente affamata di bello. Per ritrovare la pace interiore, la gioia, ma anche per trovare le testimonianze di un tempo perduto in cui ci si perdeva nel culto dell’edificare, comporre, dipingere il bello del mondo. A volte mi manca questo stato di grazia e per fortuna so dove andarlo a trovare come forma compensativa.

Ne ho parlato tanto nel mio blog in passato, di quanto faccia bene curarsi e cullarsi con ciò che è bello, perchè oltre ad essere una forma di terapia e un arricchimento interiore, se troviamo bellezza, ne cerchiamo automaticamente altra e ne diamo a nostra volta intorno a noi.

Come leggiamo dall’articolo https://www.artribune.com/arti-visive/2023/09/musei-benessere/ , passare un’ora in un museo, ha più potere benefico e riduce più lo stress di quanto facciano cinque ore senza lavorare, perchè è nel perdersi nella bellezza che non solo la mente stacca e si riposa, ma si rigenera, rigenerando a sua volta, qualcosa di più profondo e attivando le nostre endorfine. Oltre a farlo per amore dell’arte, dedicare molto del mio tempo libero in mezzo alla bellezza è anche una terapia per me, specie quando sento che sto andando in overwhelming o che qualcosa mi sta facendo male.

Mi torna e dopo la sua morte ritorna ancora più spesso, il passaggio molto toccante di Kundera tratto da “L’immortalità“, che vi allego qui sotto.

Si disse:

quando un giorno l’assalto della bruttezza fosse diventato del tutto insostenibile,

si sarebbe comprata dal fioraio una violetta,

una sola violetta,

quello stelo delicato col suo minuscolo fiorellino,

sarebbe uscita in strada

e tenendolo davanti al viso l’avrebbe fissato spasmodicamente,

per vedere solo quello,

per vederlo come fosse l’ultima cosa che voleva conservare,

per se stessa e per i suoi occhi,

di un mondo che aveva ormai smesso di amare.

Sarebbe andata così per le strade di Parigi,

la gente presto avrebbe cominciato a conoscerla,

i bambini l’avrebbero rincorsa,

derisa,

le avrebbero tirato oggetti addosso

e tutta Parigi l’avrebbe chiamata:

“la pazza con la violetta”…

VOLGERCI VERSO LA BELLEZZA. Sebbene il titolo del post è tratto da una frase de “L’idiota” di Dostoeskij -che di bellezza ne contiene davvero tanta- in realtà pensavo proprio a questo passaggio di Kundera nel titolo. Non so che significato gli date voi a, ma per me è il focalizzarci ogni tanto, soprattutto nei momenti più bui, su qualcosa di immensamente bello e guardare quello, solo quello. Non cambia la situazione che abbiamo intorno, ma quanto cambia invece il nostro stato interiore! Con uno stato migliore anche le cose che ci fanno male, possono esser viste in modo diverso, attivando risorse che nello stato precedente erano bloccate dalla nostra cupezza, o nel rimurginio, facendoci trovare anche soluzioni e magari semplici accorgimenti al problema, che prima non vedevamo.https://www.interris.it/salute-e-benessere/perche-larte-e-la-bellezza-sono-lantidoto-alla-depressione/

Ogni giorno della nostra vita dovrebbe contenere un elemento bello cui volgerci, la lettura anche per poche ore delle pagine di un libro, un film a cui teniamo senza impigrirci a mettere la solita serie in streaming, una passeggiata, la musica, il contemplare la natura.

Persino la ricerca della bellezza potrebbe diventare un piacere, perchè nello stesso momento in cui iniziamo a cercare qualcosa di bello, un nuovo modo di sentire si muove dentro di noi, creando aspettative di benessere e quindi rilasciando sempre endorfine.

LA MUSICA PUO’ SALAVERE IL MONDO- A me in tante occasioni mi ha salvata e continua a farlo e prego continui per tanti anni ancora.

Quando ho letto di questa ricerca, mi sono quasi commossa, perchè ho sempre sentito nel mio corpo un mutamento quando ero a contatto con l’arte e quando ero immersa con la musica. http://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/29/il-rock-per-attivare-le-cellule-che-producono-insulina-contro-il-diabete-la-canzone-migliore-e-we-will

La musica potrebbe e dovrebbe essere usata come una cura per l’anima, come lo è la musicoterapia, persino solo ascoltarla ci apre emotivamente. La musica infatti attiva emozioni in modo immediato, veloce come altre poche cose fanno; coltivarla, soprattutto in un ambito come un concerto o un festival è un esperienza che riporta al rito collettivo, al bisogno di appartenere ad una tribù. https://www.rockit.it/articolo/studio-ascolto-musica-compagnia-famiglia

Partecipare infatti è il verbo usato per condividere la musica in un concerto, è un evento che attiva l’ossitocina, l’ormone in grado di creare legami. Per questo la sensazione di connessione è molto forte, facilita lo stato di entrare in empatia con gli altri. Questo stato di empatia collettivo è così potente anche da abbassare lo stress e l’aggressività – pensate a quanto sarebbe così benefico oggi. E attraverso la connessione come attraverso l’empatia, il senso di relazione fiorisce, sempre per restare in mezzo alle metafore sui “fiori“. https://www.radiomontecarlo.net/news/extra/1216111/andare-ai-concerti-regolarmente-ci-rende-piu-felici.html.

Consideriamo poi che tra tutte le forme di arte di cui siamo spettatori, il live ci consente di interagire con gli altri, con la band come nessun altra forma di arte ci consente. Davanti un quadro o davanti ad un film siamo fermi, durante un concerto possiamo muoverci, ballare, cantare in qualche modo essere anche noi parte attiva dell’evento, anche per questo congelare quell’istante in un video, è davvero uno spreco

LA BELLEZZA GENERA ATTACCAMENTO

Se guardiamo un bel paesaggio non ci viene forse più l’istinto di salvaguardare la natura e di fare del nostro meglio per preservarla? Se qualcosa ci piace istintivamente ci muoviamo per proteggerlo, questo non vale solo per le persone. Certo se passiamo la vita ad osservare uno smartphone senza alzare un dito per vedere il mondo dal vivo, è un pò difficile e scambiamo la vita vera con quella che vediamo aprendo finestre e siti, osservando immagini che mai ci potranno dare quello che ci dà la sensazione se vissuta live.

Non so per quanti di voi la ricerca della bellezza è un fatto prioritario, quante “violette” avete nella mano…vi assicuro però che più se ne hanno, più si vive in uno stato di grazia, di arricchimento e più si cercano altre forme di piacere, magari anche più nobili e sane di uno spritz!

Tra tutte le violette esattamente vent’ anni fa ho trovato la mia violetta per eccellenza e solo chiudere gli occhi e pensarci a volte mi riempie il cuore e mi fa sentire infinitamente grata per tutti i momenti di felicità immensi che mi ha portato, per come mi ha permesso di conoscermi, di aprirmi, di oltrepassare i miei limiti, di apprendere cose nuove e vedere posti nuovi.

Auguro quindi anche a voi, di trovare tante violette, una serra di violette da tenere strette e con preziosità. E se già l’avete trovata e volete condividerne l’esperienza, lasciate pure un commento

Rebecca Montagnino

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