Bauman e i social …

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“La generazione meglio equipaggiata tecnologicamente di tutta la storia umana, è anche la generazione afflitta come nessun’altra da sensazioni di insicurezza e di impotenza”Z.Bauman

Ho visto due volte Zygmunt Bauman nella mia vita. Entrambe all’Auditorium e sicuramente la prima volta durante il festival della letteratura, non la dimenticherò mai. Un’ora di lezione sui social: ricordo perfettamente la verità tagliente delle sue parole, la sua visione così imponente rispetto ad un fenomeno che per età anagrafica avrebbe potuto essergli estraneo. Un grande mente non solo sta stare nel presente pur non coinvolgendosi, ma è in grado di captare gli aspetti futuri di certi processi. Sentivo che quel pensiero era un quadro esatto della realtà, con il suo infinito carisma, trasmesso in modo semplice come sapeva fare lui ed umano come era lui, probabilmente di quell’umanità di chi, per storia personale, ha attraversato davvero la sofferenza. E’ stato un dono nella mia vita incontrarlo e spesso nei momenti difficili, le sue riflessioni mi hanno accompagnata, aiutandomi a discernere ciò che accadeva; ancora oggi a distanza dalla sua morte, il suo ricordo mi commuove e continua a sostenermi.

Ho scritto spesso di Bauman e non me ne stancherò mai, come non mi stanco di rileggerlo o di riflettere sulle sue frasi, il suo pensiero risponde alla mie domande, anzi le accresce di stimoli nuovi. Visto che in questo periodo il tempo non manca poi, vale la pena arricchirsi un pò con un bellissimo suo video..Le riflessioni sui social troverete quanto siano ancora attuali, come lo è il pensiero di chi ha saputo grazie alla sua saggezza, illustrare e cogliere in anticipo, i cambiamenti del nostro tempo. Filoso e sociologo, ha saputo delineare il caos in cui stiamo vivendo, quello in cui vivevamo prima della pandemia e il senso di incertezza che oggi appare solo inevitabile ed evidente, ma che forse lo era già allora.
“L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità.

Tra i suoi pensieri spicca quello della liquidità moderna che altro non è che il consumismo applicato ed esteso in ogni ambito della nostra vita: da quello materiale a quello relazionale. La fretta e la superficialità del consumo lasciano un senso di perenne insoddisfazione e turbamento, perchè al loro interno non vi è nulla di sostanzioso; il malessere arriva ancora di più, in quanto tutto ciò non ha sostituito la precarietà delle relazioni e il crollo delle ideologie. E’ venuto meno un senso di appartenenza importante per il nostro benessere, che la modernità liquida ha tentato di nascondere e compensare. E’ venuto a mancare un senso alla nostra vita, alle nostre azioni, ci chiudiamo in un mondo di social che altro non è che un mondo di specchi dove cerchiamo consensi da parte di chi la pensa come noi. Questa creazione di un’effimera immagine che nè fa trasparire chi siamo veramente, nè ci permette di capire chi è l’altro realmente. Per questo viviamo o vivevamo con ingordigia i desideri, come ingurgitando cibo compulsivamente, senza sentirne il reale sapore. Semplicemente perchè non era il sapore o il senso quello che cercavamo, quanto la spettacolarizzazione del nostro essere. Incapaci di saper stare da soli come lo si diventa quando non vi è niente a sostenerci e nutrirci, dove l’identità o non è mai esistita o si è frantumata per conformarsi agli altri, o alle richieste del mercato, la vita era relativa “all’essere e restare avanti rispetto alla gente che ha stile, promettendo appartenenza ed inclusione” (da Vite di corsa) . Ed è una bella riflessione in questo momento dove i social media dovrebbero o potrebbero unire, piuttosto che contribuire a spargere superficialità o veleno, avvicinare anzichè dividere. Chiaramente proliferano anche i webinar sulla crescita personale, sulla condivisione di pensieri che accrescono l’essere umano e forse potrebbero essere un nuovo uso del web… ma in fondo che l’uso dei social nemmeno in un momento in cui l’umanità è unita da un malessere riesca ad essere umanamente arricchente, lo aveva predetto in un libro “The net delusion”, E.Morozov del 2011..

Il video tra l’altro è tradotto in italiano così da permettere a tutti di comprenderne bene il significato. Sotto troverete, se volete approfondire il suo pensiero, alcuni dei suoi libri, sebbene la sua bibliografia sia molto vasta. Assieme un link sul festiva della filosofia, per chi volesse intrattenersi e approfondire autori e tematiche, dove sono disponibili videolezioni. http://www.festivalfilosofia.it/

Buona visione

Rebecca Montagnino

BIBLIOGRAFIA:

-AMORE LIQUIDO

-‘ VITA LIQUIDA

-DENTRO LA GLOBALIZZAZIONE

.LA SOLITUDINE DEL CITTADINO GLOBALE

-IL DISAGIO DELLA POST MODERNITA’

-LA SOCIETà INDIVIDUALIZZATA

-INTERVISTA SULL’IDENTITA’

-VITE DI CORSA

-SESTO POTERE. LA SORVEGLIANZA NELLA MODERNITA’ LIQUIDA

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