BUON NATALE : CONSUMO DUNQUE SONO

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Tempo di lettura: 3 minuti

L’altra sera ho avuto la fortuna di vedere un bel film francese il cui titolo in italiano è “Tutti i nostri desideri”, il film tratta di due giudici che si trovano a difendere una donna dalle società di recupero le quali la perseguitano rendendole la vita impossibile, ma finiscono poi a fare una battaglia contro questo genere di servizi in generale, sugli illeciti  dei contratti e su come sfruttino l’ingenuità e lo stato di  bisogno delle persone.

Mi ha fatto riflettere molto in un clima ormai natalizio in cui è impossibile girare per strada  (ogni volta che prendo il motorino rischio tre incidenti mortali e non mi pare sia questo il periodo delle resurrezioni..), i negozi sono pieni, il denaro speso per il cibo davvero esagerato e sentire incombente  quest’aria di crisi è davvero penoso. Lo trovo davvero incoerente questo correre a fare regali sbrigativi, senza interesse spesso e senza attenzione, semplicemente perchè vanno fatti, o questi infiniti messaggi che invadono la vita già giorni prima delle feste, specie quegli inviati da persone che si vedono per caso alcune volte durante l’anno, senza che ci sia affetto, o peggio quelli inoltrati all’intera rubrica come se dall’altra parte ci fosse un esercito di persone uguali, sinceramente tutta quest’ ipocrisia invece che darmi appetito, aumenta la nausea. Sarebbe bello dedicare tempo invece alle persone che contano davvero e magari formulare una domanda molto più natalizia: da che cosa voglio da Babbo Natale  a cosa voglio dalle persone che amo, passo abbastanza tempo con loro? faccio del mio meglio per loro e per condividere qualcosa con loro?

A meno che crediate ancora a Babbo Natale…

Purtroppo invece la folla dimostra esattamente il contrario, il consumo di oggetti è come il consumo degli affetti e quello che mi spaventa è che la logica alla base del consumismo, si è intrufolata allo stesso modo nelle relazioni. Laddove il mercato vende coscientemente cose non necessarie spesso immoralmente e consapevolmente  sapendo che sono senza valore o che il loro valore viene esaltato solo dal bisogno di vendere e vendere sempre di più e sempre cose nuove. Fare shopping fa bene alle persone perchè si sentono integrate in quel mondo dove comprare fa in, assumono così un’identità . Non solo la rapidità del trovare tutto velocemente magari in un centro commerciale porta a questa bulimia consumistica,  comprando e accendendo contemporaneamente mille desideri, ma diventa un divertimento, nonchè una fuga dal proprio malessere. Si hanno così mille paia di scarpe come centinaia di amici su Facebook, molti dei quali hanno una faccia che non ci è nota e non uscirebbero mai di casa alle tre del mattino se li chiamassimo, come tante scarpe non verranno che indossate un paio di volte. Bisogna incontrare tutti prima del Natale, fare cene con i colleghi, quelli della palestra, quelli delle elementari, nemmeno ci fosse la fine del mondo il 25 dicembre, è solo un altro Natale..La frase ci vediamo così ci facciamo gli auguri  diventa una fonte di ansia più che di piacere, anche perchè le stesse persone, se ci interessassero davvero,  le potremo vedere anche prima dell’Immacolata o di Tutti i santi, se proprio vogliamo tenere un regime religioso nelle nostre relazioni. Ma soprattutto si comprano scarpe, borse, si regalano tanti bei vestiti nuovi per farsi vedere al lavoro o dalle amiche, ma dentro, lo spirito, l’anima non viene nutrita mai.  Mentre ci sono file notturne in attesa di avere il proprio giocattolo tecnologico, lo stesso sforzo e nemmeno molto meno, viene fatto per migliorare quello che abbiamo dentro. 

Ovviamente questa moralità non vuole una società fatta di consumatori critici, ma preferisce un gregge non pensante, tutti homo consumens, secondo la definizione di Bauman.

Gli oggetti diventano un culto come lo erano un tempo le grandi passioni, con la differenza che probabilmente un Mozart poteva vivere solo della sua musica o Dostoeskij dei suoi romanzi…forse anche un ascoltatore appassionato potrebbe vivere solo ascoltando musica o un fervente lettore  trascorrere la sua vita beatamente in una biblioteca, senza aver mai tenuto in mano un Iphone…

Quando incontro Babbo Natale io gli chiedo di portarmi tanti bei momenti con le persone che amo, così non deve portare pesi e non gli fa male la schiena.

 

Rebecca Montagnino

 

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3 risposte

  1. Mr.Crocodile ha detto:

    È tutto estremamente vero, ma la frase finale di questo post è la cosa che più mi ha colpito e che più mi è piaciuta… Buon anno nuovo

  2. rosalba saltarelli ha detto:

    Ma perché tutti i giorni non è Natale ?

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