PRENDETEVI IL TEMPO…. PART ONE

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Da “Open”, biografia di Andrè Agassi, bellissima tra l’altro..ho estrapolato qualcosa…

Agassi viene invitato a cena da Mandela e scrive..”Dopo mangiato Mandela si alza in piedi e tiene un discorso entusiasmante. Il tema: dobbiamo tutti aver cura gli uni degli altri- questo è il nostro compito nella vita. Ma dobbiamo anche aver cura di noi stessi, il che significa che dobbiamo prendere con cura le nostre decisioni, intrattenere con cura i nostri rapporti interpersonali, riflettere con cura su ciò che diciamo. Dobbiamo gestire con cura la nostra vita, per evitare di diventare delle vittime.”….

Questo passaggio toccante, a distanza di una settimana dalla morte dell’eterno Mandiba, non ha solo lo spirito di una commemorazione. In realtà lo tengo fotografato sul mio telefono e lo leggo quando sento nel mondo mancare tale sentimento  ( e allora mi provo un senso di smarrimento) .

C’è troppa superficialità nel mondo, nel mondo in cui impostiamo la nostra vita e i nostri rapporti con gli altri e con noi stessi, in realtà nessuna delle due relazioni è sana e profonda se non ci mettiamo impegno e  cura.

C ‘è cosa più importante delle relazioni che intratteniamo con gli altri e con noi stessi? e quanta cura li dedichiamo? quanto TEMPO, quanta attenzione, quanta sollecitudine???

I rapporti umani oggi vengono vissuti di fretta, per questo “fortunatamente” abbiamo i messaggi, internet, sempre più raramente il telefono (diceva uno spot: IL TELEFONO   LA TUA VOCE, oggi nemmeno più quella…).

La spiegazione solitamente  è che non c ‘è abbastanza  TEMPO, secondo me manca la cognizione e il senso  delle priorità.

Genitori che lavorano troppo e finiscono con il vedere poco i figli cercando di dare il massimo in attimi ristretti, che non bastano a creare una relazione vera, di fiducia, di comprensione. Danno tutto a livello materiale per eludere il senso di colpa di non essere presenti, ma non c ‘è niente al mondo che possa compensare l’affetto, la vicinanza, come spesso affermo ci vuole costanza, dedizione per creare rapporti sani e solidi ( E TEMPO).

(Sarebbe come pretendere di innaffiare una pianta una sola volta la settimana, invece che darle l’acqua tutti i giorni..secondo voi come crescerebbe?????)

Quando i figli hanno 14 anni ed un’eccessiva libertà, pretendono di richiamare l’autorità che non hanno saputo costruire prima e quello che resta è un vuoto fatto  di silenzi ed incomprensioni, quando non da infinite conflittualità.

Per non parlare dei rapporti affettivi di coppia, stanchi, esauriti, di corsa…arrabbiati, scontenti, sfuggenti, con lo sguardo altrove…spesso anche ostile senza un vero motivo, magari come conseguenza di una giornata stressante. Dov’è lo sguardo innamorato di un TEMPO?

Avete mai pensato che si riduce lo stress stando con le persone che si ama, ridendo, scambiando affetto? E’ scientificamente provato…provate quindi  anche voi..

Per le amicizie…ho dedicato uno spazio da poco, ma già che ci sono, ribadisco un concetto: la rete sociale è fondamentale per il benessere personale, la sofferenza spesso è figlia della solitudine, di relazioni superficiali fatte di scambi esteriori, poco toccanti. Aggiungerei poco significativi.

Quanto TEMPO dedicate alla cura delle vostre amicizie? quanti si curano di voi? quanto vi curate di essere amici di voi stessi?

Non vi appoggiate al fatto che i rapporti hanno più bisogno di qualità che di quantità, i rapporti hanno bisogno di entrambi.

Quello che al mondo non va è proprio la difficoltà nelle relazioni, manca il  TEMPO che è necessario ;  il tempo passa, lasciando, se si non pone la dovuta attenzione, una solitudine interiore che sfocia in separazioni, distacchi, se non in problemi psicologici ed emotivi.

C’è una parola che sta andando di moda e che odio, performativo..la parola viene da performance, il che implica un atto esibito davanti ad un pubblico. In pratica è il contrario dell’autenticità; se agisco per ricevere approvazione, lusinghe, per dimostrare al mondo che sono bravo, mi perdo la possibilità di fare lo stesso con il CUORE ( fate l’esperimento, in genere la seconda modalità dà “semplicemente” molto più senso alla vostra vita). Se agisco per essere esente da rimproveri o giudizi, mi distacco dall’essere me stesso e quindi dallo sviluppare una personalità sana  e dal sentirmi veramente appagato e vivo. Solo amando e uscendo fuori dal mio individualismo posso toccare l’essenza della vita.

Quindi non dobbiamo stupirci nel leggere certi fatti di cronaca, non dobbiamo sorprenderci se accadono cose assurde, se la violenza aumenta, se l’assenza di rispetto dilaga. Semplicemente non  coltiviamo abbastanza i nostri rapporti  e ciò che non viene nutrito, appassisce. Ci si chiude, ci si incupisce, si dà la colpa al lavoro, al traffico, alla stanchezza, alla pigrizia, alla crisi come se a fare un sorriso spendessimo soldi….

Quanto cambia la giornata se ci sentiamo toccati nel profondo da qualcosa o qualcuno, se ci lasciamo penetrare dai sentimenti…

Nel correre frenetico c’è solo un mondo nevrotico e insoddisfatto, poco tollerante e triste che tenta invano di colmare  un vuoto . E’ il vuoto che rimane quando le relazioni si spengono, quando si passano troppe ore a settimana a riempirci e incastrarci con  altro piuttosto che ad occuparci delle nostre passioni, che siano interessi o che siano le nostre relazioni private.

Con il rischio di essere banale e retorica mi vengono in mente due citazioni.

La prima è tratta  dalla frase finale di “Into the wild”, splendido film di Sean Penn,  che in molti avrete visto…”La felicità è reale solo se viene condivisa”.

La seconda è una canzone “La cura” di Battiato, non si sa esattamente a chi l’abbia dedicata, in realtà potrebbe essere dedicata a chiunque noi riteniamo speciale..

Ecco..ogni tanto, ma anche SPESSO  e perchè no..quasi SEMPRE… ricordatevi di vivere con cura e  di amare con cura e  di farlo in modo speciale per le persone che ritenete speciali.

Si vive davvero molto meglio…questo è il nostro compito e la nostra massima felicità..

 

Rebecca Montagnino

 

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