UN LIBRO, UN MONDO

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….”Quello che c’è di più assurdo”, si disse, mentre apriva la finestra e si apprestava a guardare lo scivolare delle persone nella strada, “è che non si accorgono della loro scissione”. A volte è in agguato, improvvisa, a volte arriva con un sottile presagio, ma con la stessa leggerezza e superficialità viene ricacciata indietro. Si voltano dall’altra parte, quando ciò che vedono non li piace e distolgono lo sguardo dal difetto che accusando l’altro di avere, non permette di vederne le medesime tracce in sè stessi. Quell’ingenua incoscienza, quella perenne incongruenza, quell’atto che prima o poi arriva con sempre meno sorpresa: riconoscere in chi addita gli stessi peccati. Chi ha coscienza si disse, ce l’ha solo verso gli altri.

Così spiava, analizzava, si domandava; quella finestra per lui era un pò come uno schermo, lo specchio sul mondo. Quando all’improvviso un colpo di vento lo fece rabbrividire e solo allora, richiudendo i vetri si accorse che nella palazzina difronte, qualcuno come lui era in finestra e guardava proprio nella sua direzione. Chissà magari faceva le stesse considerazioni.

Allora prese dal divano un libro aperto a metà, sorridendo pensò che si stava per infilare in un altro mondo, un’altra umanità, scritta da qualcuno che aveva fatto a lui e ad altri un dono. Aveva raccolto pensieri, storie, dinamiche, personaggi, affinchè la fantasia potesse farli vivere, aveva cercato riflessioni che inducessero saggezza. Non era uno sguardo rubato stavolta, era uno sguardo che l’autore si era sforzato di creare per lui ed altri…era come un viaggio in fondo o come la visita di un caro amico.

Rebecca Montagnino

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