Perchè abbiamo difficoltà a fermarci….

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“Quando non possiamo cambiare una situazione, siamo sfidati a cambiare noi stessi” V.Frankl

Il numero di arresti in quattro giorni per chi ha violato le regole è stato altissimo rispetto a quello dei contagiati. A cosa è dovuta questa difficoltà seppur enorme di stare fermi e la voglia per alcuni di andare contro la disciplina o la difficoltà a mantenerla? Se ci pensiamo un secolo fa i nostri bisnonni combattevano nelle guerre mondiali, le persone a casa vivevano mesi di privazioni, alcuni erano deportati. Esisteva ovunque in Europa un movimento chiamato Resistenza, che non era solo rivoluzionario in senso politico, ma in cui ognuno che vi aderiva cercava di fare qualcosa per la collettività.

Alcuni trovarono un modo per sopravvivere anche all’esperienza dei campi di concentramento; Viktor Frankl, psichiatra e neurologo australiano, di cui la massima esposta all’inizio dell’articolo, vi sopravvisse e scrisse libri sulla sua devastante esperienza, uno in particolare ha un titolo che fa pensare molto: Alla ricerca del significato della vita. E’ un libro paradossalmente pieno di speranza

Nelson Mandela nella sua toccante biografia descrisse 18 anni di prigionia in una cella grande 6 mt quadri! Due cose lo aiutarono: l’avere una missione nella vita e usare quel tempo studiando e imparando ogni giorno qualcosa di nuovo. Ecco forse in questa società fatta di enormi cuscini di comfort zone, abbiamo perso entrambi e la reazione emotiva di ingiustizia in cui in un modo o nell’altro tendiamo a stagnare, non è altro che lo specchio amplificato di problemi irrisolti che avevamo prima della quarantena, personali o pratici.

Stiamo sicuramente vivendo qualcosa di nuovo, improvviso, forse insospettabile che sta condizionando ogni lato della nostra vita: personale, relazionale, economico, qualcosa di profondo nel nostro senso di sicurezza. La risposte comportamentali e di atteggiamento mentale difronte alla quarantena sono svariate, come diversi siamo noi, gli uni dagli altri.
Le reazioni si potrebbero dividere in due tipi: quelle per cui l’Ego è eccessivamente forte e non sente sufficientemente il rischio e chi invece ha una bassa tolleranza alla frustrazione LFT, che lo rende meno capace di sopportare la situazione. C’è chi reagisce diventando iper-attivo e cercando attraverso la corsa alle scorte alimentari, di padroneggiare la sua ansia e di sentire così di mantenere il controllo della situazione. C’è chi cerca allo stesso modo compulsivamente notizie, informazioni, aggiornamenti che lo facciano sentire “al sicuro” e lo proteggano dal virus, con il risultato poi di sentirsi ancora più in ansia. C’è chi nega purtroppo la gravità e ostenta atteggiamenti quasi di minimizzazione del contagio, sfidando anche l’etica ed il senso di responsabilità civica verso il prossimo, scappando dal fermo con l’idea che la sua furbizia lo salvi dalla vulnerabilità del corpo. Nel primo caso esprime un atteggiamento narcisista già evidente prima della pandemia e che nemmeno questa è riuscita a bloccare. Nel secondo c’è chi si chiude in sè stesso e nel proprio nido, ampliando il senso di diffidenza verso il prossimo, come se l’Altro non facesse parte della sua stessa collettività, di un umanità che per una volta potrebbe essere unita. Forse nemmeno stavolta lo è, semplicemente le guerre, gli sfollamenti, gli attacchi terroristici son stati vissuti come problemi altrui finchè erano lontani, quindi non “ci appartenevano”. Tutto ciò che non ci tocca fisicamente, da vicino, ma tocca solo la nostra vista sugli schermi, non ci tocca mai davvero emotivamente. Per cui considerare l’altro come pericoloso è un modo per difendersi dalla paura. C’è chi sparge teorie cospirazioniste pensando di avere la Verità su ciò che sta accadendo, spargendo ancora più allarmismo con fake news, che comunque non cambiano nulla allo stato attuale, ampliano solo il panico collettivo. Sapere come- quando e perchè si sia scatenato il virus non credo sia prioritario oggi, quanto sapere come- quando troveremo un rimedio e diminuiranno i contagi. E quando soprattutto questo fermo necessario avrà diminuito la pericolosità del virus.

Ancora c’è chi come prima della pandemia vive la solitudine con angoscia, avendo disagio a stare solo con se stesso, languendo in uno stato di noia se non di ansia senza dar valore a questo tempo. Mancanza del quale, tra l’altro, è sempre stato motivo di lamentela e avuto il quale invece, spesso non si sa come valorizzarlo. Questo tempo può essere valorizzato, lo potrebbe, lo dovrebbe, come un’opportunità di crescita. Mi viene sempre in mente l’ideogramma cinese di crisi che ha due simboli diversi, uno che ne indica il problema, l’altro l’opportunità appunto.

Si passano dunque giornate nell’inerzia a fare e-commerce in modo compulsivo, vedere serie, molte delle quali violente e non ci vuole un dottorato in psicologia per capire che forse sarebbe meglio vedere programmi meno adrenalinici, magari sarebbe meglio anche dedicarsi ad altro. Cucinare, fare ginnastica, leggere, riordinare, studiare, fare corsi, imparare una lingua, meditare, ascoltare musica, imparare cose nuove. Cercando video e frasi per il blog, sto scoprendo ogni giorno un infinita possibilità di apprendimento che sento dar valore a queste giornate anche restando ferma, con un sole che dà voglia ad uscir fuori e vivere. Darsi del tempo in cui oziare, come darsi del tempo strutturato, organizzando la propria giornata è importante. Una cosa buona è che se tutto questo fosse avvenuto prima dell’avvento di internet, non avremo potuto fare tante cose, connetterci a distanza per lavoro o meno, come anche avere facilmente a disposizione contenuti per distrarci/imparare e per comunicare.

Vero è che se prestiamo maggiore attenzione, questo momento tocca le nostre paure e quello a cui diamo valore. Non importa quali siano, le stiamo vedendo davanti come non mai. Chi si sente male perchè privato della propria libertà, chi teme la lontananza e la perdita dei propri cari, chi soffre delle partite a porte chiuse, chi della chiusura delle palestre, chi di non poter viaggiare, chi del futuro economico.
Ognuno viene toccato nei suoi bisogni più fragili e anche nei bisogni superficiali che sottendono a quelli più autentici. Non è strano, è che ognuno di noi è semplicemente diverso e dà valore a cose diverse. La percezione dello strano viene semmai dal fatto che non siamo abituati sufficientemente a considerare anche in tempi normali, che non tutti sono, pensano, agiscono come noi.

COSA FARE DIFRONTE ALLA PAURA? Per fronteggiarla occorre prima di tutto attenersi al pericolo oggettivo seguendo i suggerimenti e le regolamentazioni che troviamo ovunque e ritornare mentalmente all’evento che ha scatenato in noi quell’ondata di ansia, che può essere una notizia, una semplice parola, collegando il significato che ha per noi (Framing). Cosa rappresenta per me? Per questo l’attenzione ai propri pensieri come affermavo in qualche post fa, è ancora più importante ora. Lo stessa situazione provoca emozioni diverse a seconda di cosa abbiamo pensato sull’evento scatenante. Lo vediamo di fatto ogni giorno su come variano i comportamenti reattivi delle persone.

Sapersi gestire emotivamente e mentalmente è importante perchè l’ansia seppur inevitabile, può in dosi maggiori portare ad una serie di sensazioni che vengono confuse con i sintomi del virus. Per questo distrarsi il più possibile, occupare la mente con altro è fondamentale, è un vaccino dall’ansi eccessiva. Ricordarci che farci prendere dal panico, affievolisce la nostra capacità di giudizio, inondando il nostro cervello di cortisolo. Ripeto da settimane : EVITARE la ricerca compulsiva di informazione, specie se non da fonti affidabili (quelle affidabili le trovate sul sito del Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, il Sole24h), come il guardare costantemente il telegiornale, reca agitazione e nervosismo. Attenersi alle regole sia per se stessi, che per la comunità al fine di contenere i contagi che stanno provocando il collasso degli ospedali. Muoversi anche dentro casa, evitare di stare troppe ore inermi fisicamente ci danneggia salute e mente. Ci sono tantissimi tutorial per fare sport anche da casa, alcuni si mettono sul balcone a farli. Non importa come è un modo sano di adattarsi a questo cambiamento. La mente si nutre di capacità di adattamento sane e moltiplica le sue sinapsi!

Allo stesso modo della paura, appaiono chiari i nostri meccanismi difensivi, come la negazione o la sottovalutazione per non affrontare la preoccupazione del momento ed entrare in contatto con la propria vulnerabilità. Ridimensionare ingenuamente serve a fingere di sentirsi onnipotenti difronte a qualcosa che non conosciamo e dominiamo. Così si rischia di incorrere in atteggiamenti edonistici o di sopravvalutazione del proprio Io, con comportamenti irrazionali convincendosi che “tanto non si rischia nulla”. Mettendo a repentaglio la propria salute e quella altrui, come le corse sui treni affollati, i raduni al mare domenica scorsa o quella nei parchi nonostante i divieti, che ne ha costretto la chiusura, privando così anche chi ci andava da solo a prendere un pò d’aria. Soprattutto perchè un virus non è visibile, la sua percezione rischia di essere ridimensionata da un lato come vedevamo sopra e sovradimensionato dall’altro (la corsa alle scorte nei supermercati che ha causato la mancanza di alcuni beni).

E’ emerso con chiarezza il grande bluff della nostra società del benessere; l’illusione di onnipotenza che ha dominato quest’era narcisista, come sta avvenendo con l’ambiente e come sta avvenendo nella nostra cultura, definita giustamente dal Dottor D’Elia in un webinar sul tema qualche sera fa, un “gigante dalle gambe d’argilla”. Questo momento invece potrebbe essere la grande opportunità per rivedere tante cose di noi, sulla nostra vita, e sull’andamento di questo pianeta. In fondo pandemia significa un’epidemia che colpisce tutti i paesi, siamo tutti coinvolti. Piuttosto che osservare con astio cosa fanno o non fanno i vicini, l’altruismo è un antidoto molto più efficace. Non è attraverso il solito meccanismo di confronto basato sul vittimismo che inasprisce e genera rancore che stiamo meglio. Passiamo dalla sofferenza per non poterci abbracciare per norme di prevenzione arrivando a guardarci in cagnesco, se qualcuno si avvicina troppo al supermercato. Non è solo attraverso un flashmob sui balconi che infondiamo solidarietà, ma nei gesti quotidiani. Funziona di più un sorriso solidale se sentito davvero. E’ qualcosa che sta dentro di noi, più che fuori. Così la diffidenza verso il prossimo è una forma di difesa pericolosa, una forma di individualismo esasperato per cui : “basta che sto bene io e salvaguardo solo il mio orticello”. Mi ricorda quando agli inizi del contagio dall’Hiv ci si nascondeva dalla gravità della situazione e dalla paura, dicendo che si “conoscevano” i propri partner occasionali, senza pensare che non era lì il problema e senza affrontare il rischio della propria e altrui incolumità.

Subentra anche come difesa un sentimento di rabbia, di ingiustizia, sebbene siamo tutti sulla stessa “arca”, che provoca una sorta di negoziazione delle regole, per cui si cerca il modo o la scusa per arginarle, sentendo che con il trionfo della furbizia si è agito in modo intelligente e vittorioso.

A fine pagina troverete una serie di idee e di proposte spero stimolanti per trascorrere meglio questo periodo. L’invito per ognuno che legge questo post e voglia contribuire, è mettere nei commenti qualche altra segnalazione di siti interessanti al fine di creare una pagina su cosa fare in alternativa alla noia in primis e al lasciarsi andare a meccanismi disfunzionali soprattutto! Se servono consigli per libri di psicologia per approfondire tematiche che vi interessano, mandate pure una e-mail… Grazie e this too shall pass, anche questa passerà…

Rebecca Montagnino

SITI UTILI

-Solidarietà digitale, iniziative ed offerte di corsi, e-learning, piattoforme digitali

Istituto superiore della sanità .corsi di formazione

@museitaliani.it pagina istagram dove si possono visitare virtualmente musei

  • l’Unesco mette a disposizione la sua biblioteca virtuale: www.wdl,org

-www-rockol.it permette di vedere grandi concerti live

-infinity e amazon prime video gratis per due mesi

-raiplay e www.thefilmclub.it hanno messo a disposizione dei film vista la chiusura delle sale

ted.tv per informazioni scientifiche

-bbc per seguire delle lezioni d’inglese gratuite, duolinguo

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