IL SENTIRCI OBBLIGATI

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Quante volte ci sentiamo esausti dal “dover ” rispondere ai messaggi (whatsapp in questo aiuta molto), relazionarci, essere gentili, diplomatici quando siamo totalmente in un altro stato? E quanto ci concediamo di prendere una pausa prima di agire, solo per non dispiacere l’altro. Va bene la cortesia, la buona educazione, ma spesso andiamo oltre la nostra salute mentale e fisica e ci stressiamo da un senso del dovere verso urgenze e priorità che non lo sono, a rischio di compromettere in primis il nostro benessere, in seguito la nostra autenticità ed infine con il rischio di compromettere i rapporti , perchè prima o poi lo stress  che accumuliamo per essere sempre disponibili, si riversa in aggressività passiva verso gli altri. Non solo. La qualità dell’ascolto ne paga un prezzo altissimo, in quanto destreggiarsi tra notifiche e chat diventa sempre più faticoso e veloce e la velocizzazione fa scadere l’attenzione, facendoci perdere a volte il contenuto e spesso l’intento del mittente. E non dimentichiamo mai che l’ascolto e l’attenzione non sono solo la base di una comunicazione efficace ma di una relazione vera e profonda.

Quando il dover diviene la leva con cui ci muoviamo, perdiamo sempre un pezzo di spontaneità e di contatto con noi stessi. Senza chiederci se davvero sia necessario o se è ciò che l’altro ci richiede.

Queste riflessioni nascono da questo link molto bello che mi è stato mandato e che vi suggerisco di leggere..attentamente.

 

Rebecca Montagnino

 

 

http://m.huffingtonpost.it/caroline-garnet-mcgraw/non-siete-obbligati-a-int_b_7909544.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001

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